La collezione “Nomadi 50” e il ricordo di Augusto

GZH1830001Musica: il ricordo di Augusto Daolio dei Nomadi è vivo per sempre

Una fantastica collezione dedicata ai 50 anni di musica dei Nomadi è stata pubblicata dal Corriere della sera e distribuita per 13 settimane nelle edicole dal 5 novembre 2013: i primi 5 cd sono la testimonianza dal vivo di ciò che è avvenuto nella tre giorni live da Cesenatico; il sesto cd è dedicato ai 3 cantori: Augusto Daolio, Danilo Sacco, Cristiano Turato; il settimo cd contiene rarità di Augusto e si potranno anche vedere dal vivo con i dvd dal n°10 al n° 13 mentre i cd n°8 e 9 raccontano il nuovo corso musicale con Cristiano Turato e le nuove interpretazioni.

Augusto Daolio è sempre presente ai concerti dei Nomadi del “terzo tempo” con il nuovo cantante Cristiano Turato (che assomiglia ad Augusto nel modo e l’intensità di interpretazione delle canzoni) e tutti i giorni nelle canzoni interpretate da Augusto

augusto ciaoLascia qualcosa negli altri che parli di te perché grande è quell uomo che lascia una traccia di se! Sono già 23 anni che ci hai lasciato ma solo fisicamente perché sei rimasto nel cuore del popolo nomade! Salutaci le stelle ovunque tu sia e non dimenticarti di salutare Gaber, Battisti, Andrea Parodi, Bertoli e tutti i poeti

Te ne sei andato 24 anni fa…ma non è così … in realtà sei sempre con noi….la tua arte e il tuo ricordo è eterno!! Quindi grazie Augusto perché continui ad emozionarci ancora oggi nel 2016!

Appunti su cui riflettere: nel 7° cd “i segreti di Augusto” Beppe Carletti scrive:  “Gennaio 1992. Durante un concerto Augusto Daolio si sente male. Ha un mal di testa fortissimo. E sul palco piange per la sofferenza fisica. Il concerto viene interrotto. In camerino il dolore continua. Augusto viene portato al pronto soccorso dove gli somministrano un calmante per fleboclisi. E tutto sembra rientrare. Ma per precauzione il concerto in programma il giorno seguente viene cancellato. Dopo 15 giorni di riposo gli ritornò il mal di testa. Lo portammo all’ospedale. Un’ esame radiologico accurato rivelò una avanzata metastasi polmonare già diffusa anche in altre parti del corpo. Un amico infermiere ci anticipò l’infausta diagnosi. Mi si gelò il sangue, come mi succede ogni volta che lo ricordo. Perché quando vivi e lavori con una persona cui vuoi bene dal profondo, pensi sempre che l’amicizia e il rapporto saranno eterni. Hai la fallace certezza che non gli succederà niente. Che succederà agli altri ma mai a lei. Lo tranquillizzai dicendogli che aveva una broncopolmonite e che doveva restare in ospedale. Fu la prima di una lunga serie di pietose bugie decise insieme alla sua compagna. Nel frattempo i dottori ci dissero che era messo male, non operabile…Sei mesi di vita. In quei sei mesi lo portammo ovunque: Parigi…e cercammo di alleviargli un po’ il dolore: grazie al cortisone siamo andati avanti a suonare fino all’8 agosto del ’92. Il palco ha una certa magia,.un profumo: quando Augusto aveva mal di testa e noi gli consigliavamo di spostare il concerto, lui voleva per forza salire perché diceva che dopo gli sarebbe passato tutto il dolore. Lui è morto il 7 ottobre del 1992 alle ore 5 del mattino”.

augusto fumoNel dvd n°11 è scritto:  “Era tanto malato da non reggersi più in piedi, eppure continuava ad amare la vita e la gente come pochi sanno fare”. Nonostante la malattia di Daolio, i Nomadi lavorarono in giro per piazze, palazzetti e feste dell’Unità: “In primavera e in estate abbiamo fatto una sessantina di concerti.  Augusto diceva sempre: ‘salire e cantare sul palco è l’unica medicina buona per curarmi questa maledetta bronchite’. Ma il 20 agosto decidemmo di annullare i successivi impegni: Augusto non ce la poteva più fare”. “Che anno incredibilmente tragico per il gruppo: im maggio è morto in un incidente stradale Dante Pergreffi, che dal 1984 aveva sostituito al basso Umberto Maggi, e ora se ne è andato Augusto”. Aveva un cancro ai polmoni. “Fino a venerdì scorso chiacchierava, cercava di tenersi su, faceva finta di non accorgersi che il suo tempo era ormai agli sgoccioli. Poi l’altra sera è improvvisamente peggiorato: non riusciva più a parlare e sembrava non riconoscesse più nessuno. Si èddormentato e non si è più svegliato“. Augusto Daolio è scomparso a 45 anni e non si esprimeva solo attraverso musica e parole: aveva una grande passione per l’arte e a testimoniarlo sono le opere realizzate.  La costante dei suoi dipinti è il “fortissimo legame tra uomo e natura, la ricerca di una sinergia con l’ambiente e non la volontà di dominarlo”. Nella foto sotto l’ultimo grande Augusto! (Aprile, 1992) [da li a pochi mesi la tournée estiva dei Nomadi sarebbe stata cancellata in seguito all’aggravarsi della malattia di Augusto, dove si spegne nella sua casa di Novellara il 7 Ottobre del 1992] Il suo ultimo concerto è stato a Masone (Ge) giorno 8 Agosto del 1992.

Il 18 febbraio 2014 ci ha lasciato Gian Paolo Lancellottiil migliore batterista di tutti i tempi, fantastici i suoi assoli alla batteria fino al 1989, anno dell’uscita dal gruppo.  Dal 1990 è sosituito magistralmente da Daniele Campani e assieme ai due frontman (Il bassista Massimo Vecchi e il chitarrista Chico Falzone) e al cantante puro (Cristiano Turato, l’ultimo arrivato che ci mette l’anima nell’esecuzione delle canzoni e ha sostituito Danilo Sacco) e al violinista e percussionista e cantante (Sergio Reggioli) costituiscono l’attuale formazione, in viaggio da oltre 50 anni

nomadi 1988foto: i Nomadi di Augusto Daolio con Gianpaolo Lancellotti nel 1988

Questo ricordo di Beppe Carletti mi fa tornare alla mente un film uscito nel 2002: non so quanti di voi abbiano visto un film che si chiama “a time for dancing” dove il commento finale della protagonista è il vero significato dell’esistenza (un altro film che merita di essere visto è “un ponte per terabithia“: anche in questo film si affronta l’argomento in un’altra ottica, per cui è meglio vederli e farsi un’opinione dopo averli visti). Però merita la lettura della trascrizione del dialogo conclusivo dal film “A time for dancing”, uscito nel 2002 da una storia vera: “La morte era l’unica cosa che avrebbe potuto farla smettere di danzare. Uno dei motivi per cui le persone ci mancano è perché abbiamo dei  rimpianti: io non ho nessun rimpianto riguardo a Jules e so che lei non ne aveva. Ha vissuto la sua vita al massimo, fino alla fine. Mi manca, ma ho imparato tanto dalla nostra amicizia, dal suo coraggio, dalla sua passione e io credo che lei sia ancora con me, mi aiuta a non rinunciare ai miei sogni, mi ricorda che non devo mai smettere di crederci, perché se ci credi tutto è possibile.” Della colonna sonora fa parte anche Elisa con la canzone “dancing”, che se vuoi puoi ascoltare con la traduzione del testo, cliccando sul titolo del video evidenziato a fianco: il video Elisa “Dancing”

La vita non è spiegabile:

tutta salute Augusto Daolio ha scritto i testi della canzone “Ad est ad est”: la canzone racconta il sentimento che si prova in quei momenti, su cui riflettere. Clicca sul titolo quì sopra per ascoltare il brano

un dio per tutti quelli che conosciVero: si diventa un Dio per quelli che conosci. Si diventa un Dio per chi ti conosce, un Dio tra chi conosci

 Buona riflessione e ricorda che Fumare fa male. Ricordalo con l’aiuto della testimonianza di Augusto Daolio e Beppe Carletti: la vita dovrà cessare quando vorrà il destino, percui la morte non cerchiamola prima del tempo

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Testo di per fare un uomo:

E cade la pioggia e cambia ogni cosa
la morte e la vita non cambiano mai
l’inverno e tornato l’estate è finita
la morte e la vita rimangono uguali
la morte e la vita rimangono uguali. 
Per fare un uomo ci voglion vent’anni
per fare un bimbo un’ora d’amore
per una vita migliaia di ore
per il dolore è abbastanza un minuto
per il dolore è abbastanza un minuto.
E verrà il tempo di dire parole
quando la vita una vita darà
e verrà il tempo di fare l’amore
quando l’inverno più a nord se ne andrà
quando l’inverno più a nord se ne andrà.
Poi andremo via come fanno gli uccelli
e dove vanno nessuno lo sa
ma verrà il tempo e quel cielo vedremo
quando l’inverno dal nord tornerà
quando l’inverno dal nord tornerà.
E cade la pioggia e cambia ogni cosa
la morte e la vita non cambiano mai
l’estate è passata l’inverno è alle porte
la morte e la vita rimangono uguali
la morte e la vita rimangono uguali.

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Mirco

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